La definizione di museo recentemente riformulata  dall’Icom lo definisce un luogo aperto al pubblico, accessibile e inclusivo, che promuove la diversità e la sostenibilità.

Le Giornate Europee del patrimonio hanno stabilito che il tema dell’anno 2022 è quello della sostenibilità, intendendo con questo termine sia la possibilità che essi hanno di sviluppare riflessioni e dibattiti su tematiche “green”, ma anche, nella sua accezione più ampia ed inclusiva, come giornate in cui è prioritaria l’attenzione alla accoglienza e alla accessibilità ai luoghi e ai contenuti, attraverso  eventi a carattere multidisciplinare, che permettano di guardare a essi con occhi diversi, facendo leva anche sulle emozioni, sulle suggestioni, sul piacere di condividere un’esperienza culturale e di ritrovarsi insieme.

Per noi questo sono i walkscapes: percorsi tematici che trasformano le fonti storiche (in questo caso dell’Archivio di Stato e della Biblioteca Oliveriana) in una narrazione empatica e aperta a tutti. I luoghi stessi si aprono poi al pubblico non specialistico per creare una consapevolezza nuova delle proprie radici e quindi di un nuovo  senso civico. 

Questo walkscape punta i riflettori sui primi uomini che a Pesaro hanno operato nella direzione della sostenibilità, aprendo le collezioni private ad un pubblico più ampio e rendendo possibile una cultura più diffusa e un più alto  senso civico. 


Archivio di Stato Pesaro
Biblioteca Oliveriana
Archivio Stroppa Nobili
Ass. etra entra nell’arte
Ass. Auser provincia di Pesaro Urbino
www.almaloci.com

Appuntamento live: Domenica 25 settembre 2022 ore 17,00


Ci furono a Pesaro degli uomini  di cultura che si posero per primi il problema della sostenibilità del sapere, cioè di far in modo che lo studio    potesse fungere da base di un più diffuso senso civico, che fosse dunque, proiettato “principalmente alle cose patrie”. Sorprendentemente questi  furono degli accademici nel 1700, che solitamente ed erroneamente  immaginiamo chiusi nel proprio mondo. L’Accademia pesarese invece contribuisce in modo concreto alla elevazione dello spirito dei cittadini e alla evoluzione del senso civico: essi furono Giovan Battista Passeri, Giannadrea Lazzarini e Annibale Olivieri. 

Lo straordinario contributo che hanno dato alla città di Pesaro non sta solo nelle donazioni delle collezioni di libri, di oggetti e negli studi rivolti alla definizione delle sue origini. Come ha scritto Anna Marchetti nel bel saggio Temi e tendenze dell’Accademia pesarese, il loro obiettivo primario è stato il bene pubblico e così hanno fatto in modo che il lavoro di ricerca della Accademia lasciasse un segno tangibile della sua funzione. L’ Accademia pesarese non voleva rimanere chiusa ma contribuire al miglioramento sociale attraverso un rinnovamento morale. Ovviamente nel 1700 questo voleva dire collegarsi alla classicità, trovare la fondazione antica nei miti e nella cristianità. Gli accademici crearono addirittura degli ambienti che incarnassero visivamente gli ideali di municipalità che esprimevano anche nei loro discorsi: la Sala dei marmi e la Galleria degli uomini e donne illustri pesaresi nel palazzo Olivieri Machirelli. Qui il progetto di rivitalizzazione cittadina trova concretezza in immagini di grande impatto, coinvolgenti ed esaltanti. Tutti potevano sentire la forza della propria appartenenza. 

Dall’operato dell’Accademia pesarese sono nati luoghi straordinari: le sale appena citate, la biblioteca Oliveriana, una collezione di ceramiche, ma soprattutto hanno fondato un senso civico della cultura che poi ha portato altri illustri personaggi alla apertura di un conservatorio musicale, di una scuola di arti e della diffusione di scritti e dei pensieri attraverso lo sviluppo delle tipografie (vedi il walkscape  https://www.almaloci.com/mappe/cultura-e-informazione-a-pesaro-dai-primi-tipografi-e-librai).

I filantropi e i mecenati del passato sono poi diventati figure che oggi definiamo in modo diverso, ma il loro sostegno alla cultura rimane un contributo importantissimo all ‘idea di sostenibilità, quindi di ampliamento e partecipazione dei pubblici più diversi, per un diffuso e radicato senso di “municipalità” da trasmettere ai giovani.